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“KISS”, the motto at Massachusset Institute of Technology (M.I.T.) for the beginners:

“Keep it Simple, Stupid !

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CHRISTMAS TREE: Semaforo multiluci che regola allineamento e partenze nella drag race. Ha molte possibilità di regolare l’accensione delle due file di luci (una per ogni corsia) ed è collegato al computer centrale che monitorizza progressione, tempi e velocità distintamente per ogni lane (corsia) della strip.

The STRIP: lo schema sotto fornisce un’idea abbastanza precisa di come dovrebbe presentarsi una moderna strip, con tutte le attrezzature necessarie. Il disegno non è in scala: pertanto la distanza delle tribune (stands) dalla strip, in realtà e molta di più. Anche la zona “launch-pad” è delimitata con larga approssimazione.

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Pre-Staging e Staging: quella a sinistra è l’esatta visualizzazione delle distanze tra le linee  o tra i fasci delle fotocellule, quando le linee non sono disegnate sulla strip, che favoriscono l’allineamento.

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Modello di “Extended Tech Inspection”: il modulo che deve essere compilato con i dati rilasciati dopo la Technical Inspection di inizio stagione: può avere validità annuale ed evita le lunghe attese prima delle gare. Da tener presente che le ispezioni possono avvenire, a sorpresa, in qualsiasi momento e che la non veridicità delle dichiarazioni, rispetto a quanto contenuto nel “ETI”. è causa irrimediabile di squalifica.

Per favorire il lavoro dei Techs è buona norma portare in macchina anche un “riassunto” dei particolari obbligatoriamente soggetti (per Regolamento) a SFI specification: sotto un esempio compilato da una donna, Cindy Crawford, autrice di un testo utile ai novizi: “Drag Racing Basics”.

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Il marchio “SFI” ed un esempio di etichetta su un prodotto in tessuto, nel caso specifico le estremità delle cinture di sicurezza che trattangono le braccia del pilota all’interno dell’abitacolo.

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Quella sopra è la pianta di una “oval track” classica, ovvero con 4 curve, come Inianapolis: vi sono anche piste “D-shaped” con una pianta che ricorda una “D” maiuscola coricata; “tri oval” con sole 3 curve. Le odierne oval tracks hanno, generalmente, due sole lunghissime curve. Le denominazioni rimagono sempre le medesime. Nota: i rettifili sono “strights” in linguaggio corretto, “strechts” in gergo. Le curve possono anche essere chiamate “corners” (angoli). Le indicazioni “S.A.F.E.R. barrier” nelle curve vogliono ricordare che da alcuni anni moltissime Piste hanno sostituito i famigerati “muretti in cemento” con nuovissime barriere ad assorbimento d’energia.

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Le specifiche dettagliate per la C.O.T. della N.A.S.C.A.R.

Detailed specs of C.O.T. according to N.A.S.C.A.R.

Sotto, invece, è riportato il percorso classico di una prova nazionale di “solo racing” con ben chiari il parcheggio dei concorrenti (in alto a destra), la posizione dello start e dell’arrivo. In più sono anche evidenziati i “birilli” che delimitano il percorso e la loro disposizione per facilitare la guida dei Concorrenti: un Commissario S.C.C.A. è responsabile della stesura di un volumetto (“Course Design Skool 2005”) in cui sono spiegati, passo per passo, i metodi migliori per ottimizzare il percorso che, secondo l’Autore (Roger H. Johnson), deve essere “scorrevole” e non presentare difficoltà impreviste. Da notare anche come le curve siano state tracciate (cerchi verdi) partendo da un raggio teorico per poi delimitare al meglio, con la disposizione dei birilli, i tratti percorribili senza incorrere in penalità.

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La “Course Map” della Pikes Peak con i dati informativi utili a drivers e spettatori.

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Una mappa con i dettagli della famosa “Mission Road”.

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Il percorso del rally “Baja 1000” del 1993: la lunghezza è ridotta a pocopiù di 700 miglia e sono previsti 14 checkpoints. Non è più basato sul tracciato della “Mission Road” come nel 1967.

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