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Molti neo-appassionati della drag-race sono convinti che tutto si risolva con un rettifilo, un semaforo ed un paio di veicoli. Duecento Classi, la pista scomponibile in una mezza dozzina di sezioni, diversi modalità per l’uso dell’elettronica, i misteri del trasferimento dinamico delle masse e l’uso di una stazione metereologica portatile non sono esattamente così semplici...almeno non dopo 55 anni di esperienza e migliaia di gare disputate in una trentina di Nazioni del Pianeta.

Nonostante la presunta semplicità e l’effettiva complessità, la drag race è regolarmente disputata in circa trenta Nazioni del Pianeta e molto probabilmente rappresenta la forma più immediata di apprendistato per chi ama motori, velocità e divertimento: si disputa su distanze brevi (quarto di miglio pari a metri 402,336, ottavo di miglio la metà), è possibile iniziare con la moto o la vettura “daily driven” (guidata tutti i giorni) ed i Regolamenti internazionali (là dove approvati ed applicati) sono infarciti di avanzate misure di sicurezza già sperimentate lungo un arco evolutivo durato oltre mezzo secolo.

Il paragone che più di ogni altro può spiegare lo svolgimento di una gara di accelerazione a coppie è quello con i Mondiali di Calcio, fasi di qualificazione comprese: basta sostituire alle Nazionali le moto e le auto con i loro riders o drivers e si è compreso perfettamente il meccanismo.

La drag race è nata negli Stati Uniti d’America come evoluzione dei tentativi di velocità pura sul miglio lanciato disputati sui laghi disseccati del Sud California: i teen-agers, prima della Seconda Guerra Mondiale, potevano correre sulle piatte distese di Muroc, El Mirage, Rosamond ed Harper una o due volte al mese, a seconda del numero di iscrizioni e delle capacità operative della South California Timing Association, formata nel 1937. Già alla fine del 1938 alcuni “racers” escogitarono un nuovo tipo di competizione che non richiedesse le sei o sette miglia (circa dieci chilometri) usualmente tracciate sui lakes: non usarono più la partenza lanciata ed anzichè correre in solitario contro il cronometro si accoppiarono due a due per stabilire che colui il quale avesse tagliato per primo la linea di fine-base posta ad un quarto di miglio dalla partenza “aveva vinto”. La voglia di correre era tale che, in pratica, vennero riesumate le sfide “three lights for a pink slip” disputate illegalmente sui Viali di Los Angeles. Non risulta che esistessero regolamenti ed organizzazioni di alcun tipo fino al 1949, quando pare fosse già operativa la Santa Barbara Acceleration Association, formata da “racers sui laghi”. In ogni eventualità una dichiarazione sulla prima data in cui si sia disputata una drag race esiste: 14 Maggio 1944, nei dintorni di Temecula (California). A fornire l’informazione è Fred Lobello, fondatore del San Diego Roadster Club (nato ll’interno della fabbrica di Aerei Convair), il quale sostiene che alcune macchine del suo Club incontrarono quelle del Road Runners e gareggiarono su una “country road”, strada di campagna. Viene da pensare che la drag race dei primissimi tentativi altro non fosse che una “prova” tra addetti ai lavori per testare sul campo le potenzialità degli avversari.

La misura di un quarto di miglio ha origini altrettanto controverse: può essere che la distanza di tre isolati sui Viali di Los Angeles corrispondesse, grosso modo, a quella lunghezza, ma un illustre pilota-costruttore, Ak Miller, aggiunge che già sulle piste ippiche i cavalli gareggiavano allo sprint su quella distanza ed erano addirittura chiamati “quarter horses”: la spiegazione è altrettanto attendibile perchè Miller ricorda di essere stato sfidato da un fantino-scommettitore che pretendeva di batterlo nonostante fosse al volante di una roadster Ford 1932 preparata. Altri (tra questi Wally Parks) forniscono una terza versione, legata all’utilizzo (dopo il 1945, però) di aereoporti abbandonati dalle forze armate la cui lunghezza standard consentiva di accelerare su un quarto di miglio, utilizzando il resto della pista per il rallentamento in piena sicurezza. Un giornalista (Dan Roulston, autore della Storia dello hot rodding in tre puntate su CAR CRAFT) sostiene, invece, che la distanza fu stabilita su una strada statale (la 101) nei pressi dell’aereoporto di Goleta (California), ma anche in questo caso l’anno è il 1949.

Scorrendo le varie testimonianze scritte da vari Autori, pare proprio che il 1949 fosse un anno di preparazione per la drag-race “regolamentata”, costellato com’è di esperimenti di tutti i generi. La prima data certa che conforta in un certo modo le ipotesi precedenti è il 2 Luglio 1950, giorno dell’inaugurazione della prima pista gestita con intenti commerciali e ricavata su un raccordo dell’aereoporto di Santa Ana (California): la distanza di un quarto di miglio per l’accelerazione è più volte confermata.

La drag race dei primordi era in effetti questione di un rettifilo e di due moto od auto, con la partenza data da un “flagman” (uomo della bandiera) dotato di un drappo verde e di un’altro rosso, quest’ultimo da agitare nel caso uno dei due concorrenti fosse partito in anticipo. Sulla pista si tracciavano due striscie, una per lo start e l’altra per la finish lane, distanti esattamente 1320 piedi (1/4 di miglio).

La curiosità di sapere in quanti secondi si era percorsa la base ed a quale velocità si era “usciti” impose, praticamente da subito, la necessità di cronometrare i tempi, soprattutto quello definito “Elapsed Time” o tempo impiegato (a percorrere il quarto di miglio), ma anche la velocità. Il “mago dei tempi” Otto J. Crocker fu incaricato di fornire il materiale necessario, ma è sicuro (Don Garlits “The King of Dragster”) che ancora alla metà degli anni cinquanta molte piste registrassero soltanto i tempi ed usassero tabelle precalcolate per convertire il tempo in velocità: perchè, a questo scopo, alla fine del quarto di miglio era stato sovrapposto un doppio sistema di cellule che misuravano la velocità su 132 piedi a cavallo della finish lane.

Pare che nel 1938 i rodsters elaborati dei “lakers” impiegassero 14 secondi e mezzo a percorrere il quarto di miglio, ma è provato che i tempi non fossero di molto inferiori nel 1950 ed anche cinque anni dopo si parla ancora di 13, 14 secondi, ovviamente per i roadsters.

Il 13 Marzo 1951, in una saletta di un Motel di Glendale (California) viene sottoscritto l’atto di fondazione della National Hot Rod Association, il primo Organismo sportivo al mondo nato anche per regolamentare la drag race: il percorso storico di questo Organismo è fitto di avvenimenti, di crisi, di importanti traguardi raggiunti e superati, di confronti con altre Association nate per protesta, per motivi commerciali, per convinzione. Nessuna, comunque, è riuscita a vantare il primato di 55 anni esatti di ininterrotta espansione e di continuo adeguamento alle novità contingenti, secondo i tempi ed i modi che più sembravano giusti ai suoi uomini. Tra questi, unanimemente definito “l’uomo giusto, al posto giusto, nel momento giusto”, il suo fondatore Wally Parks, ancora oggi, alla bella età di oltre novant’anni, simbolicamente a capo della “sua” N.H.R.A.

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Adrenaline on Asphalt from adrl.us on Vimeo.
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